Nella propria sede milanese di Palazzo Crespi in Corso Venezia 22, la mostra Sulla via Emilia. Esplorazioni di una storia a cura di Giulio Bizzarri: un’inedita rilettura dell’esposizione curata nel 1986 da Luigi Ghirri, che nasce da un rinnovato sodalizio tra le personalità che vi presero parte.
Sulla via Emilia. Esplorazioni di una storia sarà aperta al pubblico gratuitamente da martedì 4 ottobre a venerdì 4 novembre dalle ore 10.00 alle ore 18.00, chiusa durante il fine settimana.
Una selezione di 30 stampe originali provenienti dalla sua collezione privata, visioni del paesaggio realizzate da: Olivo Barbieri, Gabriele Basilico, Vincenzo Castella, Giovanni Chiaramonte, Vittore Fossati, Luigi Ghirri, Guido Guidi, Mimmo Jodice, Klaus Kinold, Claude Nori, Cuchi White e Manfred Willmann, in occasione della mostra curata da Luigi Ghirri, esattamente 30 anni fa, Esplorazioni sulla via Emilia. Vedute nel paesaggio.
“Siamo lieti di proporre una nuova esposizione dedicata alla fotografia italiana in collaborazione con Nicoletta Rusconi Art Project, lo storico progetto dedicato alla Via Emilia immaginato nel 1986 da Luigi Ghirri, ripensa radicalmente la rappresentazione del paesaggio, al punto tale da influenzare in maniera significativa la fotografia italiana del Secondo Dopoguerra”
Giulio Bizzarri ha scelto di aggiornare le ricerche sul paesaggio emiliano che scompare, muta e si rinnova, di fatto distaccandosi radicalmente dalle diverse riedizioni di Esplorazioni sulla Via Emilia, attraverso due installazioni inedite presentate da Franco Guerzoni e Paolo Barbaro.

Accanto alle immagini fotografiche, nella seconda sala, la narrazione prosegue attraverso alcuni estratti del film documentario di Nino Criscenti Dal fiume al mare (1986) anch’esso parte del progetto originale. Bizzarri ha scelto di portare in mostra solo alcuni frammenti del lungometraggio, in grado di restituire in maniera profonda il senso di questo progetto permettendo all’osservatore di entrare nel vivo del racconto.
In particolare: la voce di Lucio Dalla che divaga sul mito della Mille Miglia con la rievocazione dell’affascinato pubblico di allora, le parole di Eugenio Riccomini sugli uomini antichi che solcavano il sentiero consolare per raggiungere Roma, un’intervista poetica a Tonino Guerra incentrata sul mare in Romagna e infine la testimonianza di un anonimo pescatore romagnolo.
L’approccio multidisciplinare che sottende la costruzione del percorso espositivo – narrativo voluto da Giulio Bizzarri rievoca e in parte reinventa, attraverso un rinnovato sodalizio creativo, l’essenza stessa del progetto immaginato con Luigi Ghirri. La mostra propone una sorta di mitobiografia di quella che era stata la gloriosa impresa che Bizzarri e Ghirri avevano ideato e inscenato per la Via Emilia, ritraendone la quotidianità mutata, rispetto ai ritratti preesistenti delle località che vi si affacciano.

L’obiettivo era quello di costruire una narrazione corale sulla graduale scomparsa dello scenario agreste a causa dell’insorgere di nuovi fenomeni che hanno interessato l’Emilia tra anni Settanta e Ottanta, come la cementificazione diffusa, la crescita dei distretti industriali e l’urbanizzazione selvaggia. Le energie coinvolte hanno condotto una ricerca senza precedenti sulla Via Emilia, producendo una documentazione tuttora fondamentale per lo studio dell’identità emiliana.
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