L’asta di fotografia Bolaffi, in programma martedì 17 maggio allo spazio Bigli di Milano, è un tesoro per appassionati e collezionisti, che a partire da poche centinaia di euro fino a 7 mila (per uno degli scatti più rari, ‘Melancholic Tulip’ di André Kertész) potranno aggiudicarsi 372 lotti.Per la maison torinese, punto di riferimento nelle vendite all’incanto in Italia, è la seconda asta di fotografia. “Il debutto – racconta Silvia Berselli, esperta del dipartimento Fotografia, che ha selezionato i lotti in catalogo – risale all’anno scorso, una scommessa andata ben oltre le nostre aspettative”. Da quella vendita Bolaffi ha totalizzato 407.244 euro. “Un risultato che ci ha convinti del potenziale di questo settore, in Italia piuttosto recente – aggiunge – ma che soprattutto ha invogliato i conferenti, collezionisti privati italiani e internazionali, a darci ancora più fiducia affidandoci le loro opere”. L’evento del 17 maggio può così schierare i massimi esponenti della fotografia americana, europea e i padri di quella italiana, che hanno quotazioni più accessibili ma sono apprezzati in particolare dal pubblico estero.
Tra gli scatti più conosciuti e amati c’è la serie dei ‘Pretini’ di Mario Giacomelli, presente in asta con una retrospettiva di 24 lotti che ripercorre la sua intera opera di ricerca. Di fianco all’autore marchigiano, il primo ad essere stato scoperto dal mercato americano, anche i lavori di Ghirri, Fontana, Basilico, Berengo Gardin e Cavalli.
“Il valore di una fotografia, come in tutti gli altri settori viene determinato dal mercato – spiega l’esperta – e non è detto che coincida con il valore storico e artistico dell’opera”. E’ il caso di un autore italiano, Giuseppe Cavalli, presente in asta con quattro scatti degli anni ’40 e ’50, tra cui ‘Gioco di grigi’ da una base di 6.900 euro. “Nonostante in Italia non sia tra i più noti – aggiunge Berselli – è molto richiesto dai collezionisti soprattutto negli Usa, dove viene apprezzato per la tecnica molto personale, che gioca sui toni chiari del bianco e nero”. Per stabilire il valore commerciale della fotografia, un settore molto prolifico ma altrettanto selettivo, entrano in gioco diversi fattori, tra cui la propensione dell’autore a stampare, i materiali, la tecnica di stampa. La più apprezzata? “Quella vintage, coetanea rispetto allo scatto. Più le ristampe sono recenti più l’opera perde di valore”.
Dagli italiani ai nomi più noti del panorama internazionale: all’asta milanese sono presenti gli americani, come Abbott, Elliott Erwit, Robert Capa, Steve McCurry e i francesi, da Henri Cartier – Bresson a Willy Ronis.
Tra le curiosità, una serie di sei dagherrotipi stereoscopici a soggetto erotico, attribuiti a Félix Jacques Antoine Moulin (1802 – 1855) e finiti in commercio in modo del tutto fortuito: un conferente li ha trovati nascosti in una scatola di sigari francesi nella casa di campagna di un vecchio zio. Con ogni probabilità, quelle che oggi appaiono immagini piuttosto caste, all’epoca erano considerate materiale ‘scottante’, tanto che l’autore aveva subito diversi processi per oscenità.