14 Esempi di glamour secondo Virginia Postrel

Che cos’è il glamour Possono bastare quattordici icone per definire un concetto? Ci prova Virginia Postrel in The Power of Glamour: Longing and the Art of Visual Persuasion (Simon & Schuster, 2013).L’autrice, giornalista e filosofa, si chiede quali qualità rendano glamour una persona, un oggetto, un ambiente. La prima domanda da farsi è: di che tipo di fenomeno stiamo parlando? «È come l’umorismo: una forma di comunicazione che genera una risposta emotiva», scrive Postrel. Quali emozioni? «Un senso di protezione e desiderio». In altre parole, «è un’illusione, è falsa ma la percepiamo come se fosse vera». Secondo Postrel tutto ciò che è glamour è contraddistinto da tre elementi essenziali: <<Una promessa di fuga e trasformazione; grazia e mistero>>

1.l’aviatore. Modello archetipico del fascino maschile

2.fumare. Accendere una sigaretta: intimo e sensuale

3.California: il golden state. Palme, tramonti, corpi al sole. Tutto dorato

4.la principessa. Dalle favole alle riviste di gossip: vite senza fatica

5.le pale eoliche. Promesse silenziose di una tecnologia fotogenica

6.il Wireless. I cavi svelano tutto, meglio collegamenti invisibili

7.Il makeover. Versione moderna delle Metamorfosi di Ovidio

8.Il supereroe. Identità nascoste, capacità di volo, personalità inafferabili

9. le Donne che camminano. Dove vanno? Da dove vengono? Seguirle? 10. Shanghai.

Quì ne abbiamo citati solo alcuni per non svelarvi tutti i segreti.

Non è tutta invidia… Dunque, che cos’è il glamour? Postrel cita David Hume: «Una parola di significato incerto e vago».

È certo ciò che non è: «Non è una proprietà che appartiene agli oggetti», secondo l’autrice. È qualcosa che riguarda la relazione tra gli oggetti e noi, una questione di percezione. La sua origine non è basata semplicemente sull’invidia sociale, come invece sostengono i marxisti.

È qualcosa di diverso dalla bellezza e dallo stile. Se parliamo di persone, non c’entra con il sex appeal (una suora può essere glamour, sostiene Postrel, si veda Audrey Hepburn in La storia di una monaca). È una forma di persuasione ma non va confuso con il carisma.

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